Ricchezze recuperate: i primi artefatti recuperati dal “Santo Graal dei naufragi”

14

Per oltre 300 anni, il relitto del galeone spagnolo San José ha affascinato sia i cacciatori di tesori che gli storici. Ora, i primi reperti sono stati riportati in superficie, confermando l’immenso valore e il significato storico di questo leggendario naufragio al largo delle coste della Colombia.

Il San José: una volta galleggiante

La San José affondò nel 1708 durante una battaglia con navi da guerra britanniche, portando con sé oro, argento e smeraldi per un valore stimato di 18 miliardi di dollari (dati del 2018). Ciò lo rende probabilmente il relitto più prezioso mai scoperto, un titolo che gli è valso il soprannome di “il Santo Graal dei naufragi”. Il galeone trasportava circa 200 tonnellate di carico prezioso e gli oggetti recuperati offrono uno sguardo sulla portata di questa fortuna perduta.

Primi ritrovamenti: cannone, monete e porcellana

I reperti iniziali includono un cannone di bronzo, frammenti di corda e metallo associati, tre monete (bronzo e oro) e due tazze di porcellana intatte insieme a frammenti rotti. Questi manufatti sono stati recuperati utilizzando apparecchiature robotiche e immediatamente collocati in contenitori di conservazione: il cannone è stato refrigerato e le monete immerse in acqua salata per prevenirne la decomposizione.

“Il recupero di questi oggetti apre la possibilità ai cittadini di avvicinarsi alla storia di San José attraverso testimonianze materiali”, ha affermato Alhena Caicedo Fernández, direttrice dell’Istituto Colombiano di Antropologia e Storia.

Una storia di conflitti e rivendicazioni

Il San José era un galeone spagnolo da 62 cannoni vittima di un’imboscata da parte delle forze britanniche mentre trasportava una flotta del tesoro. La nave affondò con tutti i 600 membri dell’equipaggio e dei passeggeri: se a causa di un’esplosione o di un affondamento resta dibattuto tra i ricercatori. Il relitto è stato finalmente localizzato nel 2015 a una profondità di 2.000 piedi.

Dalla sua scoperta, sono emerse controversie sulla proprietà, con Colombia, Spagna, una compagnia statunitense e la nazione indigena Qhara Qhara che rivendicano tutti il ​​relitto e il suo carico. Il governo colombiano ha rivendicato i diritti sovrani sui naufragi nelle sue acque e sta attualmente guidando l’operazione di salvataggio.

Progetti futuri: conservazione ed esposizione

I manufatti recuperati saranno sottoposti a ulteriori sforzi di conservazione prima di essere collocati in un museo. Il governo colombiano intende mettere in mostra questi tesori insieme a futuri ritrovamenti, garantendo che la storia e le ricchezze di San José siano accessibili al pubblico.

Il progetto in corso segna un passo fondamentale nello svelare i misteri di questo sito storico, mentre le implicazioni legali e culturali a lungo termine dell’operazione di salvataggio rimangono in discussione.